20.6.08

Giustizia

Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 3:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Siamo tutti d'accordo?
Chi non lo è, per quello che mi riguarda può cliccare qui.

Gli altri, mi seguano. Prego....

Scenario A.
Gustavo ammazza un signore. Viene processato e condannato per omicidio.
A meno che la vittima non sia coniugata ad un extracomunitario non-svizzero (scenarioA.1): allora si mette male (per il congiunto della vittima). Vedi strage di Erba.
Scenario B.
Silvio "er Banana" ammazza un signore. Se sarà approvato il "Lodo-bis" (pare che l'emendamento salva-premier non lo garantisse sufficientemente), non c'è problema. Per Silvio, intendo.

Scenario C.
Mario Lozano, soldato americano, uccide un signore italiano. Non verrà neppure processato. Giuliana Sgrena pagherà le spese processuali. Un tribunale USA dimostrerà che Calipari, arrestando la corsa delle pallottole, ha ostacolato il povero Lozano nell'esercizio delle sue funzioni.
Come quella stupida funivia del Cermis, che si permise di far passare i cavi sulla traiettoria di volo di un caccia statunitense....

Che ne dite? Troppo sangue?
Ok. Allora, altro esempio:

Io rubo, sono processato e condannato. Secondo giustizia.
Un immigrato clandestino ruba. Processato, prende 1/3 in più della mia pena. Non per quello che ha fatto, cioè, per esempio, non perché abbia commesso anche delle violenze, o armato di pistola, mentre io avevo solo ipnotizzato la mia vittima con la mia personalità magnetica, ma per il fatto che è straniero. Secondo giustizia?

Che giustizia è quella che basa l'entità della pena non su quello che il colpevole ha commesso, ma su chi è?
Si abbia allora il coraggio di cancellare quel desueto, anacronistico "sono eguali davanti alla legge"!