30.9.08

Jatevenne!


"Siamo di fronte ad una autentica occupazione militare del territorio, che peraltro impedisce a centinaia di cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni. Ci piacerebbe vedere un simile dispiegamento di forze dell’ordine contro la camorra ed invece abbiamo rischiato noi stessi, io come sindaco e l’onorevole Barbato, parlamentare della Repubblica, di finire sotto le manganellate”.


Così il sindaco di Marano Salvatore Perrotta sugli scontri registrati al termine della manifestazione Jatevenne Day contro la discarica a Chiaiano.

Trovate tutto qui

(compresi i video delle botte)

25.9.08

Generali e grossi papaveri


Cari amici, sono stato linkato dalla Sgaggio e ciò mi onora e mi riempie di legittimo orgoglio. Lei mi definisce "un blog ottimista" e mi chiedo dove trovi tutto questo ottimismo... forse nel titolo?
Poi mi dico che anche se parlo sempre di magagne, forse qualcosa di me trapela più di quanto io non sappia o non voglia.

Per esempio...

Dal mio palchetto sul teatrino della politica e della realtà veronese, cosa vedo?
Vedo un sindaco sceriffo circondato da pupazzi che fanno rassomigliare questo luogo ad un teatrino di burattini, di quelli noiosi, - avete presente? - di quelli che si sa già in anticipo cosa faranno, come andrà a finire, con le battute scontate e i ballettini...
Vedo un bilancio del comune che fa acqua da tutte le parti, un buco di 8 milioni e mezzo, a fronte di un'attività nella città che fino ad oggi ha prodotto il classico buco con il niente intorno. Cultori del non-fare taoista, questi mistici amministratori hanno di pari passo sviluppato una pratica sistematica del dis-fare. Prendete il campo che mi compete di più: la cultura. Palazzo Forti in smantellamento, eliminate le mostre e liquidato il Palazzo delle Esposizioni, in favore di un mercante d'arte che con 10 milioni di euro (tra Comune e sponsor) non è stato in grado di allestire neanche UNA esposizione. Azzerata la musica. Commissariato l'ente lirico Arena. La fondazione Cariverona, a fronte di queste linee programmatiche, tiene un profilo basso.
E che dire del traffico, giunto in pochi mesi alla saturazione in alcuni punti nevralgici della città.
Si dice: ci si è occupati di ordine pubblico. Ok. Andatelo a raccontare ai genitori di Nicola Tommasoli.

E della nostra bella Italia, com'è il panorama?
Disagio sociale, razzismo, violenza, mafia, precariato montante, dipendenti pubblici inferociti, insegnanti prossimamente a spasso, potere d'acquisto in picchiata, rata del mutuo su, alimentari su, benzina su, elettricità su, gas su, depressione su, televisione giù, esercito in centro, polizia in bicicletta, pensioni pagate dai lavoratori clandestini...

Allargo la vista al mondo.
Tremano i mercati, vacillano i dogmi del capitalismo (oh, yes!), USA decapitata, borse in saldo, il primo mondo le prende dall'Afghanistan, poi dall'Iraq, torna la Russia, torna la Cina, si dà da bere colla ai neonati, arrivano migliaia di poveri a chiedere il conto...

Incapaci. Incompetetenti. Ciarlatani.

Metto su "A Love Supreme", riempio un generoso bicchiere di Aguardiente Velha e sprofondo in poltrona. Allungo le gambe. Ahhhhh.....
Su, grossi tromboni, ora vediamo come ve la cavate.

23.9.08

Mi è apparsa la Madonna!

Dal Vernacoliere

Un signore che "sembrava" democratico


Non si parla d'altro che di Alitalia e delle frasi dette da Berlusconi il 16 settembre scorso contro Ahmadinejad davanti agli esponenti dell'associazione ebraica Keren Hayesod (si sa, il nostro presidente del consiglio da bravo venditore sa come accattivarsi le simpatie dell'uditorio!).

Qui le frasi "incriminate" dal sito dell'ANSA.

Su questo argomento, francamente, non ho nulla da dire, ma un passaggio in particolare
"Già una volta c'é stato un tal signore che all'inizio sembrava un democratico e che poi ha fatto quello che ha fatto. E voi purtroppo sapete a chi mi riferisco..."

mi ha fatto venire in mente un passaggio di un libro che rileggevo proprio pochi giorni fa: "La scuola dei dittatori", di Ignazio Silone, pubblicato nel 1938 a Zurigo.

"Servirsi della legalità democratica per distruggerla, questo infatti hanno inteso assai bene i fascisti e i nazionalsocialisti. La democrazia, ha scritto Hitler nel Mein Kampf, è nel migliore dei casi un mezzo per paralizzare l'avversario. Nel 1935, due anni dopo la conquista del potere, Goebbels menò vanto del giuoco riuscito. Noi abbiamo sempre dichiarato, egli scrisse, che ci saremmo serviti di mezzi democratici per conquistare il potere e che, una volta al potere, avremmo negato ai nostri avversari tutte le possibilità di cui noi, quando eravamo all'opposizione, avevamo potuto usufruire."
A me questa modalità risulta familiare. Solo che oggi l'opposizione si paralizza da sé.

21.9.08

dom taty tomka


Nei giorni mi è caduto tra le mani un disco che non ascoltavo da tanto tempo: “dom taty tomka” di Alfredo Lacosegliaz, uscito nel 1997 per la collana dei dischi del Manifesto.

Ho deciso di scriverne perché, contrariamente alla maggior parte delle produzioni discografiche che ho “consumato” da troppi ascolti appena acquistate, questa mi ha ancora sorprendentemente emozionato e commosso.

Il suono è atroce, anche per me che sono poco sensibile all'approccio estetico. I suoni sono secchi, rasposi, stridenti, non c'è spazio, non c'è profondità, e il laborioso ordito dell'arrangiamento non è molto chiaro, perché spesso i livelli degli strumenti sono squilibrati.

A parte questo, il suono da registrazione “sul campo” alla De Martino o Carpitella non manca di un suo fascino urticante. D'altra parte, la scrittura musicale non indulge in romanticherie. Eccettuato lo struggente “legkaja nostal'gija” che chiuse il disco, le altre 13 tracce non cedono mai la pulsazione ritmica sempre sorprendente e tormentata. Su questa pista accidentata di basso e percussioni, la scrittura personalissima di Lacosegliaz (che è stato arrangiatore delle cose più belle di Moni Ovadia) snocciola linee intricate, improvvisazioni, sciabolate.
Si sentono reminiscenze balcaniche, slave, russe, adriatiche...

I testi sono in italiano, furlan, greco, serbo, sloveno, polacco. Le fonti d'ispirazione sono eterogenee: popolari, letterarie, originali.

Voglio qui riportare il testo, scritto dello stesso Lacosegliaz, di “etsi pame embrós” (tradotto dall'originale in greco)

Sempre non si può
essere all'altezza delle proprie sensazioni non si può.
Se allusione c'è
inutile spiegarla a chi non la sa già.
Gente mia che mai
si è chinata serva a poter dire "è sacrosanto tutto ciò"
Adesso va così
tra spintoni e urti e gioie quasi mai.

Ironia partì
a dispetto che
ebbra tra di noi scalciando in estasi passò
ma Dio ne decretò
l'esilio e ancor di più
spogliata di virtù infierendo la prostituì.

Si va un po' così
in questa valle d'ombra o sabbia o perlomeno grande caos.
Autoanalisi
psicodrammi e in più meditazioni zen.
Avanti un po' così
tra menti confuse, niente misticismi, orgogli, volontà
si va un po' così
tra bambini orrendi e orrende verità.

La mia gente che
ribelle esagerò
ha energie semmai per ricordare che fallì.
Vitelli d'oro e poi
pagani e filistei
masse senza dei, lerciame, fecce e brutti eroi.

Peccati chi non ha
la prima pietra scagli e veda dove imparziale colpirà.
Detto tutto ciò
eserciti feroci, morti, atrocità.
Certo il saggio sa
che sperare è vano tanto quanto ci riserva l'aldilà.
Possibilità
si può intrasognare forse in santità.

Ma Dio tu ci stai
giocando a scacchi con
chi vomita con noi la più malsana umanità.
Ma Dio di pietà
risvegliati se puoi.
Responsabilità, lo sai, la devi a tutti noi.

Lacosegliaz porta con sé, nel suo bagaglio di cittadino del mondo, l'eredità di orgoglio, dignità e dolore di un mondo sospeso nella sua storia di crocevia di lingue e culture che rimangono in potenza, represse come sono in un mondo che è passato dalla follia della dittature nazionaliste a quella della globalizzazione forzata. "Si è perso il sonno per la troppa banalità / non certo pazzi nell'annaspare in questa melma." (Big Bang)


Scarica la traccia 11: dom taty tomka.mp3

19.9.08

L'età dei figuranti



MILANO - Prima ha ucciso due donne, due badanti ucraine, poi voleva andarlo a raccontare in tv. Anacleto Roncalli (...), dopo aver ucciso a coltellate l'ex moglie ucraina Nataliya e l'amica russa Alla Smirnova, e prima di decidere di costituirsi in carcere, è andato alla redazione del Tg4 cercando di farsi intervistare dal direttore Emilio Fede e raccontando di aver assassinato due donne. Ma non è riuscito nel suo intento, allontanandosi senza essere creduto. (...) Poi è entrato in un bar e, dopo aver visto in tv un servizio che parlava dell'omicidio di una delle donne, lui stesso ha detto ad alta voce di averne ammazzate due, ma anche in questo caso nessuno gli avrebbe creduto. (dal Corriere della sera. )

Come direbbe CapaRezza, Benvenuti nell'età dei figuranti!

E' inquietante. Come se dentro una persona, un oggetto, in sé non ci fosse abbastanza esistenza.
Come se la quantità di esistenza fosse proporzionale al numero delle persone che "ci credono".
Come se la sola vita vera fosse quella dei reality.

Com'è l'amore nell'età dei figuranti? e la spiritualità? La passione?

La politica, quella la vediamo benissimo!
Vorrei ancora aggiungere che forse non è un caso che l'uomo si sia presentato proprio a Rete4, mettendo la sua esistenza nelle mani del Grande Maestro Cerimoniere dell'informazione inesistente: Emilio Fede.

Agli antipodi.
PP è stato un uomo. Lui non era un figurante! Nella sua vita mai venne a patti con la necessità di essere se stesso con totale verità e totale sincerità. Era schivo, ma orgoglioso e appassionato. Pagò sempre di persona, senza sconti, fino ad essere ammazzato di botte.
Vi lascio uno stralcio tipico del suo pensiero sui mezzi di comunicazione di massa.

Non c'è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l'aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre.
(Pier Paolo Pasolini)

17.9.08

Indifferenza


Vi segnalo dal blog di Nero un commento sull'omicidio del diciannovenne Abdoul, sul quartiere in cui è accaduto, su Milano.

Nero si/ci pone la solita domanda:
"ma non passava nessuno in quei minuti, in quei momenti, che potesse alzare una mano o una parola per fermare il pestaggio? E se passava, perché non ha fatto nulla? La risposta più feroce di Milano è quella a questa domanda. Ve lo dico io: passava sicuramente qualcuno, ma ha tirato dritto. Ha tirato dritto perché non ci si fa mai i cazzi degli altri, soprattutto quando serve, perché la gente ha paura, e piuttosto che fare una cosa che ritiene giusta ma che è pericolosa, preferisce subire qualsiasi umiliazione e qualsiasi violenza."

E allora la domanda io la giro a me, a chi abita nella mia città o in ogni altra città.
Cosa rispondiamo?

16.9.08

Malumori

Da RaiNews24:
Malumori in Alleanza nazionale dopo le frasi di Gianfranco Fini sull'antifascismo e la Rsi. (...)
E' Federico Iadicicco, presidente di Azione Giovani Roma, a prendere una posizione molto critica con una lettera aperta sul suo sito www.azionegiovaniroma.org: "Ce l'ho messa tutta per trovare un motivo valido per essere antifascista ma non l'ho proprio trovato, anzi ne ho trovati molti per non esserlo. Prego Dio affinche' ci dia la forza di perdonare chi in nome dell'antifascismo ha ucciso giovani vite innocenti; ma cerca di comprenderci, noi non possiamo essere, non vogliamo essere e non saremo mai antifascisti".(...)


Con buona pace di Gianfranco Fini, non avevamo dubbi. Anzi, ne abbiamo diversi anche sull'antifascismo di Fini.

Al... che cosa?

Sono dei cospiratori da brividi a decidere di chi dobbiamo aver paura

Tratto dal sito del giornale inglese Mail on Sunday, vi ho tradotto l'inizio di un editoriale di Peter Hitchens, noto scrittore, giornalista e politico conservatore indipendente. Non si può dire che il giornalista porti prove sufficienti a sostegno della sua tesi (ma altri l'hanno fatto, e diffusamente), tuttavia è interessante comunque che la fonte non sia uno dei soliti siti d'informazione indipendente, più o meno complottisti.

"Non esiste nessuna organizzazione ‘al Qaeda’. Le spie lo sanno, i ministri lo sanno e così pure i 'commentatori della sicurezza' che ci propinano così prontamente le opinioni delle spie sulle nostre reti radiotelevisive.
Naturalmente ci sono terroristi, e ci sono mitomani, fanatici, (...) che complottano e tentano cose orribili. Alcuni si chiamano 'al Qaeda' in questi giorni, perché hanno imparato che questo è un modo valido per spaventarci.
Ma, sebbene siano una minaccia, non sono una minaccia così grande o organizzata come il governo vuol farci credere.
Lo Stato ed i vanagloriosi burocrati dei servizi di sicurezza hanno bisogno di far credere che i terroristi siano una minaccia fortemente organizzata e terrificante, per farsi altrettanto grandi - e per mettersi in condizione di assumere nuovi poteri per spiarci ed intimidirci.(...)"
L'articolo continua qui (in inglese).

Chi controlla i controllori?

Il 18 a Roma una delegazione-truffa per dare il via libera europeo a nuove persecuzioni
www.everyonegroup.com

ROMA, 16 SETTEMBRE 2008 - COMUNICATO STAMPA

Il Parlamento europeo invia in Italia una delegazione per verificare la condizione del popolo Rom. Gruppo EveryOne: "E' una truffa, perché 13 delegati su 20 sono italiani e sono presenti eurodeputati di estrema destra, come Fiore e Romagnoli. Più che un'ispezione, sarà un sostegno alle politiche intolleranti".

Come già ufficializzato da qualche giorno, il Comitato per le Libertà Civili (LIBE) del Parlamento europeo ha deciso di inviare una delegazione a Roma, dal 18 al 20 settembre, per verificare la condizione dei Rom in Italia. (...) "Questa delegazione è una presa in giro e non rappresenta di certo l'Unione europea," commentano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, "perché è composta per la maggior parte da eurodeputati italiani. Su 20 membri che visiteranno i campi Rom e incontreranno il ministro dell'Interno, membri del parlamento italiano e leader di Ong, fra le quali noi del Gruppo EveryOne, ben 13 sono italiani. Ma non è tutto, perché fanno parte dellla delegazione che ha il compito di giudicare il grado di razzismo nei confronti dei Rom politici di estrema destra, come il capo di Forza Nuova Roberto Fiore e Luca Romagnoli, l'uomo che ha chiesto a gran voce l'esame del DNA per i bambini Rom e che ha formulato la proposta di deportare tutti i 'nomadi' - ladri e rapinatori, secondo lui - fuori dall'Italia". Il Gruppo EveryOne ha inviato un messaggio di protesta nei confronti del Comitato per le Libertà Civili del Parlamento europeo. "E' una protesta formale che inviamo alle Istituzioni europee, manifestando la più grande preoccupazione verso una scelta che non può essere condivisa da nessun uomo che si batte per i diritti delle minoranze. Oltre a Fiore e Romagnoli, il Parlamento europeo affida l'indagine sull'antziganismo in Italia a Mario Borghezio, nemico giurato del popolo Rom e propugnatore del testo razzista intitolato "Preghiera dello Zingaro". Quindi, Roberta Angelili di Alleanza Nazionale, paladina di una crociata contro i genitori Rom, 'sfruttatori di bambini', a suo dire. Si prosegue con Elisabetta Gardini, la cui avversione per i Rom è tanto forte da averla indotta a una posizione di critica violenta contro Famiglia Cristiana, definita 'cattocomunista' dopo i suoi editoriali che invitavano gli italiani a riscoprire la tolleranza. E ancora, con Stefano Zappalà, convinto sostenitore del rilievo delle impronte digitali dei bambini Rom. La delegazione che visiterà il 'Casilino 900' e il campo 'Salone' di Roma non sarà certo obiettiva, ma, al contrario, rappresenta pienamente la destra italiana della 'tolleranza zero' e non basta le presenza di uomini che si battono per i Diritti Umani, come Viktoria Mohacsi o Claudio Fava, per ritenerla un organo rappresentativo dell'Unione europea.(...)

Update
18/9/08
La rappresentanza del gruppo EveryOne è stata esclusa dalla delegazione.

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
www.everyonegroup.com/it :: info@everyonegroup.com


Update
22/9/08
Curiosi di sapere come è finita? Non indovinate? E' la buona occasione per una visita ad un sito nello e meritevole: Anne's Door

15.9.08

A Verona come a Genova

Una lettera di Fiorenzo Fasoli (di Rifondazione Comunista), che ha visitato in carcere i Rom arrestati a Bussolengo (VR) di cui avevo parlato qui.


Verona, 12 settembre 2008

Oggi pomeriggio ho accompagnato il consigliere regionale di RC Pietrangelo Pettenò nella visita al carcere di Montorio. La visita era motivata dal fatto di andare a verificare le condizioni delle tre persone arrestate, due uomini ed una donna, dopo i fatti accaduti qualche giorno fa a Bussolengo.
La notizia è stata riportata sulla prima pagina di Liberazione e ne avevano parlato anche i giornali locali, ma sentire le testimonianze dirette, vi assicuro, è stato di un impatto incredibile.
Ecco la loro versione dei fatti.
Una famiglia di Sinti, in trasferimento da Brescia e diretta a Trieste, si ferma in una piazzola di Bussolengo. Questa viene raggiunta da un’altra famiglia, proveniente da Affi, ed intenzionata a cogliere l’occasione per incontrare un figlio.
Visto che ormai era mezzogiorno, dopo aver fatto la spesa, il piccolo gruppo si accinge a consumare un piccolo pasto a base di panini imbottiti.
Subito arrivano i vigili che intimano loro di andarsene.
Poco dopo giungono i carabinieri della stazione di Bussolengo che, senza attendere molto, passano dalle parole ai fatti.
E così comincia l’odissea.
Senza tanti preamboli al piccolo gruppo viene intimato di lasciare subito libera l’area e, senza attendere la risposta dei malcapitati, questi vengono investiti da insulti, offese, schiaffi fino a venire portati in caserma.
Qui inizia un vero e proprio pestaggio, con calci, pugni e sputi a cui vengono sottoposti non solo gli adulti, ma anche i loro figli minori. Ad un ragazzo di 12 anni vengono rotti due denti.
Il maresciallo ricorda che, se potesse, farebbe anche lui come Hitler.
La cosa va avanti per un bel po’, poi il gruppo viene portato a Peschiera per le impronte digitali e le fotografie di rito. Un bambino, oltre alle dita, è costretto a passare sul tampone delle impronte anche la faccia, mentre l’aggressione si ripete prima durante e dopo il trasferimento a Peschiera. Alla fine, due adulti e la moglie di uno di questi, sono rinchiusi nelle celle di sicurezza di Bussolengo.
Ed il pestaggio continua.
Verso sera, il marito della signora, si sente male e chiede di essere ricoverato all’ospedale.
Nel trasferimento viene minacciato di non proferire parola con alcuno perché altrimenti non avrebbe più rivisto i suoi figli.
Al mattino, i tre vengono portati in tribunale per la convalida del fermo e devono viaggiare con le manette ai polsi, in ginocchio sul pavimento del cellulare e con la faccia rivolta a terra. Prima di salire le scale per l’udienza devono passare davanti ai carabinieri autori delle loro aggressioni che non perdono l’occasione di minacciarli ancora una volta affinché non si lascino sfuggire parola su quanto accaduto.
Alla fine il giudice convalida il fermo.
Il processo si terrà martedì prossimo ed intanto i tre sono rinchiusi a Montorio.
La visita ha permesso di constatare che i segni delle percosse sono ancora molto evidenti sui loro corpi. Le compagne di cella della signora hanno garantito di non aver mai visto una persona ridotta in quelle condizioni.
I tre sono ancora molto scossi per l’accaduto ed il marito della signora oltre ad aver mostrato i segni delle botte prese sia sulla schiena che sulle gambe, ha affermato di essere riuscito ad alzarsi dalla branda solo oggi.
I due uomini sono in una cella con altre due persone. La donna divide la cella con altre due donne.
Ricordo che le celle sarebbero per una, massimo due persone, ma in occasioni come queste anche i disagi dovuti al sovraffollamento diventano secondari.
Tutti sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale e, la donna, anche di tentato furto dell’arma di un carabiniere.
Ho visto tre persone molto miti e non riuscirei ad immaginarmele nè aggressive, né pericolose.
E’ chiaro che, in condizioni del genere, ogni accusa può essere facilmente utilizzata.
Quindi anche Verona ha la sua Genova, la sua caserma Diaz o il suo Bolzaneto.
I racconti sentiti, che per altro combaciano perfettamente sia nella versione degli uomini che in quella della donna, mi hanno riportato al Cile o all’Argentina dei militari.
Non possiamo stare in silenzio.
Dobbiamo reagire.
Sono d’accordo con chi propone di ritrovarci lunedì sera verso le 18 in piazza Erbe per un sit in.
Credo anche che occorra domandare un incontro al Prefetto per richiedere chiarezza sul comportamento dei militari di Bussolengo.
Penso sia necessario garantire una presenza significativa, martedì al processo.

Parabola laica

...ovvero una visione del futuro.

---===Antefatto===---
Il fesso (il nostro eroe) qualche mese fa ha avuto un cedimento. Invece di ordinare i libri di scuola dal solito giornalaio del paese , ha seguito l'esempio di altri più brillanti genitori e si è rivolto ad un noto centro commerciale della zona.
A sua parziale discolpa possiamo incidentalmente notare qui alcuni fatti:
. il centro commerciale suddetto prometteva un ghiotto sconto sul prezzo di copertina
. il giornalaio in questione non fa alcuno sforzo per rendersi non dico simpatico, ma almeno tollerabile nella sua acida depressione che lo spinge coattivamente a criticare i genitori paganti di fronte ai ragazzi che conservano ancora (ancora per poco) un barlume di fiducia in babbo e mamma.

---===Primo approccio===---
Siamo ancora al parcheggio davanti al Megaemporio del Desiderio, quindi è una specie di antefatto posteriore. Attendo con calma (sono appena tornato dalle vacanze, da un luogo dove il fair play stradale è decisamente riposante: no, non la Danimarca!) l'elaborata manovra di una vettura in uscita. Sto per prendere il suo posto, quando un disperato, che evidentemente aveva trascorso le sue vacanze altrove, forse sugli autoscontri, suona le trombe del giudizio, si sbraccia, urla, mi minaccia: è 10 minuti che sta aspettando!! (forse si era addormentato: scherzi dell'insonnia!) Alzo le braccia fatalisticamente e mi avvio ad un altro posto, 10 metri più in là, facendogli notare il fatto che non lo avevo visto perché stava in contromano. Quello mi intima di fermarmi e fa per scendere per darmi un bacio... credo...
Io non sono portato alle smancerie e prendo rapidamente il largo, verso uno dei 10.000 posti ancora liberi.
---===Banco libri===---
Lo so che il mio racconto è ozioso. Tuttavia se hai il profilo tipico del lettore del mio blog forse non disprezzerai questo racconto di vita che è anche un manuale di sopravvivenza; anche se come me passi in un centro commerciale una volta l'anno, quando troppo tardi ti accorgi che quello che hai imboccato non era lo svincolo per l'autostrada, potrai dire "Ci sono stato anch'io!" e citare la mia esperienza senza citare la fonte né pagare i diritti d'autore. Dunque, torniamo in argomento.
E' una placida metà pomeriggio del venerdì (ho deliberatamente evitato il sabato) e mi aspetto che chiunque sia pacifico e bendisposto quanto me. La commessa del banco libri invece ha un diavolo per capello, e (al contrario di me) un sacco di capelli. E due libri in meno di quelli previsti. Come dirle che la scuola comincia di lì a tre giorni e che i figli di genitori più assennati e più tolleranti nei confronti del perfido giornalaio hanno già da tempo tutta la loro dotazione di testi?
Ci provo, sfoderando il famoso sorriso seduttivo che già tante vittime mieteva. Ma forse sulle racchie è meno efficace. Il mio ragazzo ci prova anche lui, mi considera troppo anziano per certe cose. Ma l'arpia detesta gli adolescenti, forse perché non ha mai trovato un uomo con cui avere dei bambini, forse semplicemente perché è racchia. Mi sorbisco una ramanzina sull'educazione di mio figlio. Anche in questo ho nostalgia del giornalaio.

---===Sorpresa!===---
Passo alla cassa. Scontrino. Ma non c'è traccia di sconto!
"Ecco a lei un buono acquisto pari al 15% del prezzo di copertina"
Fregato!
[Il senso di giustizia mi spinge a non tacere che anche la cassiera è fregata. Il bus per tornare a casa sua parte alle 16.48, proprio l'ora marcata sullo scontrino, ma la persona destinata a sostituirla non c'è. Una piccola smagliatura organizzativa: che direbbe il Brunetta?]

---===Chi è causa del suo mal...===---
Mi addentro con dignità tra i corridoi illuminati al neon. Con dignità ostentata, ma senza alcuna idea di cosa comperare.
La mia compagna, illuminata dentro, si ricorda che la vecchia bilancia del bagno non va più, allora ci concediamo un attrezzo con display digitale 8 memorie ed un computer interno che calcola la quantità di materia grassa di cui sei composto escluso il cervello (che comunque nel mio caso ha valore trascurabile).
---===In fondo è... cassa!===---
Potremmo sceglierne una qualsiasi, ce ne sono 33! Per fortuna, siccome si sa che scegliere è un fastidio di cui l'italiano medio fa volentieri a meno, ne funzionano solo 6. Mancando la cassa rapida per chi ha un numero limitato di articoli, mi accodo dove la cassiera è più rilassata e sorridente e dove la fila è più corta.
Corta... beh, comunque sempre 40 minuti!
E' bello perché, se si mantiene l'ansia ed il furore entro limiti accettabili, c'è spazio per scambiare idee, opinioni, visioni del mondo. Il signore dietro a me, che ha in mano un quaderno ed una scatola di Cotton fioc ripete come un mantra "Mai più... mai più...", che sintetizza mirabilmente una serie di riflessioni che sto macinando silenziosamente dentro di me.
E poi, improvvisa, giunge l'ILLUMINAZIONE!
Ma ve ne parlerò in un post paragrafo a parte, perché devo ancora dire una cosa. Quando è il mio turno di pagare, passo alla cassiera il buono (ve lo ricordate?), lei lo avvicina al lettore ottico, bip... lo guarda, di nuovo bip..., lo riguarda, bip..bip bip....
Allora si guarda intorno, anzi guarda con intensità la fila di gladiatori... e sospirando accende una luce rossa che gira come quella di un'ambulanza, sopra di lei. Ed ecco, in men che non si dica (5 minuti) arriva La Cassiera e prende in mano la situazione. E' fatta: ho i libri, la bilancia, il mal di testa, e soprattutto meno soldi di quanti ne avrei se fossi andato dal giornalaio.


---===Ma ho capito===---
Ho capito cosa intende il ministro Brunetta quando parla di efficienza del privato rispetto al pubblico.
Ho capito quanto cresce l'efficienza diminuendo gli stipendi, aumentando le ore di lavoro e vessando i dipendenti.
Ho capito che se uno sta a lavorare qui per 8 ore più straordinari, poi va in un altro negozio e si fa 40 minuti di coda, quando poi chiede un documento all'anagrafe ha una giusta collera per quella ingiustificata pigrizia del personale.
Soprattutto, ho capito come saranno gli uffici pubblici, la scuola, i servizi, la sanità, dopo la "cura" dei nostri governanti.

---===||===---

10.9.08

Chi ci difende?

I carabinieri torturano una famiglia rom (minorenni compresi) a Bussolengo [Vr]

Si erano fermati fuori del paese, vicino Verona, solo per mangiare. Sono stati picchiati, sequestrati e torturati dai carabinieri per ore. La loro testimonianza dal sito di Carta e su Sucar Drom.

Ogni volta a chiedermi la stessa cosa: chi è sbagliato? Chi, come me, vede un possibile se stesso in ogni uomo malmenato ed in ogni donna abusata, il proprio figlio in ogni bambino violato. Oppure gli altri, quelli che queste atrocità le infliggono, e quelli (non meno colpevoli) che incitano all'odio, che vi assistono, o che semplicemente se ne fregano.

[...]
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte

per quanto voi vi crediate assolti

siete per sempre coinvolti,

per quanto voi vi crediate assolti

siete per sempre coinvolti.

- F. De Andrè -



8.9.08

Il Manganello della Libertà

BASE VICENZA: BERLUSCONI IN CAMPO CONTRO IL REFERENDUM
Sulla nuova base Usa di Vicenza scende in campo Silvio Berlusconi in persona, invitando il sindaco del Pd Achille Variati a rinunciare al referendum tra i cittadini indetto per il 5 ottobre. «Le ricordo ancora una volta - scrive il capo del governo nella lettera inviata al sindaco - che la consultazione popolare da lei indetta si manifesta ancora più gravemente inopportuna». La lettera è arrivata venerdì, proprio il giorno prima degli scontri di ieri tra manifestanti e polizia che hanno portato alla denuncia di sei attivisti del comitato No Dal Molin. (...) Intanto, il presidio permanente No Dal Molin ha messo su internet i filmati sui tafferugli e invita tutti i cittadini a visionarli: »È tutto documentato dai video - affermano gli attivisti che si battono contro la base - manganellate contro cittadini pacifici e inermi, insulti, calci e donne sollevate da terra per i capelli. I cittadini hanno il diritto di sapere le verità su queste ingiustificabili violenze«. (fonte ANSA)
E' davvero una strana coincidenza!

Una forza di governo, dell'attuale governo, ha promesso Padroni a casa nostra!
Qual è la nostra casa?

La cronaca dei pestaggi si trova su nodalmolin.it

Posso costringerti?

Obbligati a dare il nostro libero consenso
Secondo comma dell’articolo 40 del Regolamento di polizia urbana di Firenze, chiamato «Norme per la civile convivenza in città» e approvato il 24 luglio:
«Gli operatori sanitari intervengono sul posto e attuano il provvedimento di trattamento sanitario obbligatorio o accertamento sanitario obbligatorio ponendo in essere iniziative rivolte ad assicurare il consenso e la partecipazione da parte di chi vi è obbligato nel rispetto della dignità della persona e dei suoi diritti».
Grazie a Federica Sgaggio per averlo segnalato.
Italiani, popolo della libertà.