30.10.08

The day after Gelmini

The day after l'approvazione del decreto Gelmini.
Un'operazione essenzialmente autoritaria, non per nulla sigillata magistralmente dall'attacco agli studenti da parte di picchiatori di Casapound (infiltrati nelle file del Blocco Studentesco) armati di spranghe, bastoni e cinghie chiodate sotto l'occhio "distratto" della polizia(*).
Curo l'amarezza con dosi di buone letture, per ritrovare la forza, la "santa rabbia". Ne condivido qualcuna.

Da "Avviso agli studenti" di Raoul Vaneigem, Nautilus, Torino, 1996 (i grassetti sono miei):
Nel dicembre 1991 la Commissione europea ha pubblicato un memorandum sull'insegnamento superiore. Vi si raccomandava alle università di comportarsi come imprese sottoposte alle regole concorrenziali del mercato. Lo stesso documento auspicava che gli studenti fossero trattati come dei clienti, incitati non ad apprendere ma a consumare.
I corsi diventavano così dei prodotti, i termini "studenti", "studi", lasciavano il posto ad espressioni più appropriate al nuovo orientamento: "capitale umano", "mercato del lavoro".
Nel settembre 1993 la stessa Commissione recidiva con un
Libro verde sulla dimensione europea dell'educazione. Vi si precisa che, sin dalla scuola materna, bisogna formare delle "risorse umane per i bisogni esclusivi dell'industria" e favorire "una maggiore adattabilità di comportamento in maniera da rispondere alla domanda del mercato della manodopera".
Ecco come lo zoom insudiciato del presente proietta come futuro radioso la forza esaurita del passato!

Una volta eliminato quel che sussisteva di mediocremente redditizio nella scuola di ieri - il latino, il greco, Shakespeare e compagnia -, gli studenti avranno finalmente il privilegio di accedere ai gesti che salvano: equilibrare la bilancia dei mercati producendo dell'inutile e consumando della merda.
L'operazione è sulla buona strada perché per quanto si dicano diversi, i governi aderiscono all'unanimità al principio: "L'impresa deve essere impostata sulla formazione e la formazione sui bisogni dell'impresa."

Da "La creatura e il virus del dominio" di Danilo Dolci, Ed. L'argonauta, Latina, 1987 (idem per i grassetti):
Il malato più pericoloso è forse quello intimamente forzato a parassitare deformando fino a ferire e distruggere sottilmente gli altri, quando non si sa malato e anzi scia, cavalca, pilota il suo panfilo, guida clamorosamente il suo jet apparendo aitante, efficiente - o incede riverito e temuto per la sua dottrina -, accettato quasi con ammirazione nella sua pericolosa eleganza dai contagiati: tanto più pericoloso quanto la sua follia da solitaria riesce divenire norma ambita.
[...] Il più pericoloso sorridendo rompe gli altri dentro senza insanguinarsi le mani, in serie, senza nemmeno dichiarare guerra. Non pretendendo certo gli altri uguali a sé ma allineati al proprio séguito secondo i suoi schemi, elimina chi tende alla salute, dimostra che
questo è il suo diritto. [...]
Il malato più pericoloso è quello che coltiva, conscio o inconscio, il modello dei virus. Se, abilmente furbesco nelle tecniche (usando antichi e moderni strummenti di penetrazione-subordinazione, dalla politicheria ai giornali complici alla sinuosa propaganda televisiva [...]), riesce a inoculare il modello dei virus a chi manca della coraggiosa disciplina prospettica per affrontare, da sé e con gli altri, le incognite talora vertiginose della vita creativa.
Tanto più pericoloso, quanto più riesce ad edificare vaste fabbriche, imponenti grattacieli, invitanti
lager (Arbeit macht frei) in cui alleva inoculate schiere di polli, scolari e operai, sottilmente assuefacendo organismi all'esproprio vitale.
I più dannosi approfittano dei bambini, colpiscono e feriscono e mozzano tutto il futuro deformandone la tenerezza, cercando interdire nell'intimo germinare di ognuno il rafforzarsi di un proprio immunitario sistema culturale-morale.
I folli più pericolosi tentano ridurre le creature come molecole di cui nel complesso sia esattamente prevedibile, controllabile e regolabile dall'esterno il movimento comportamentale: come in liquidi amorfi, aumentandone l'energia disponibile e il consumo, in vortici privi di senso.
(*) Alcuni documenti sull'avvenimento:
video, l'articolo del testimone Curzio Maltese, analisi delle immagini: metodo Kossiga?.
Update 31/10/08: l'ultimo video che segnalavo è stato rimosso. Ipotizzava, dall'analisi di varie immagini e riprese video, che uno dei componenti del gruppo di picchiatori fosse in realtà un poliziotto infiltrato. Maligno come sono, mi sa che ci aveva imbroccato. Un infiltrato che viene smascherato è bruciato.
Update 2, sempre 31/10/08: Francesco Nitto Palma, sottosegretario all'Interno, durante l'informativa urgente del Governo alla Camera, ha detto che gli incidenti scoppiati l'altra mattina a piazza Navona tra studenti di diverse fazioni politiche sarebbero stati provocati dagli studenti della sinistra. Deputato di FI, Nitto Palma è stato promotore nel 2002 di un emendamento per dare l'immunità ai parlamentari: secondo la sua proposta, i processi a carico dei parlamentari sarebbero stati sospesi fino al termine del mandato; inoltre si è speso in prima persona contro le varie proposte volte a ridurre il compenso dei parlamentari, bollandole come demagogiche.
Update 3:  Nuove foto, sempre più evidenti, sulla strategia di attacco: da Repubblica.it