6.2.09

Vuoto di carità, vuoto di cultura

A proposito dell'agonia nell'agonia della famiglia Englaro in questi giorni, della loro sistematica criminalizzazione (non so immaginare quali nuove perversioni vedremo oggi), vi segnalo questo toccante post di Federica Sgaggio.


A commento di questi momenti atroci e scandalosi per chi crede nella civiltà e nell'intelligenza umana, riesumo uno stralcio dagli Scritti Corsari del mio amato Pasolini.

Marzo 1974. Vuoto di carità, vuoto di cultura. Un linguaggio senza origini  (prefazione ad una raccolta di sentenze della Sacra Rota, a cura di Francesco Perego)
"posso dire che queste Sentenze della Sacra Rota mi hanno scandalizzato. Ma sia chiaro: non per la loro aberrazione morale e politica, il loro strisciante servilismo verso i tradizionali alleati (uomini di potere democristiani e fascisti), non per l’aria dell’imbroglio, dell’intrallazzo, dell’ipocrisia, della malafede, dell’untuosità, del privilegio che mai come qui appaiono in tutta la loro ripugnante evidenza. Esse mi hanno scandalizzato per due ragioni che potrebbero essere piuttosto definite culturali che moralistiche.
Primo: l’assenza totale di ogni forma di Carità. (...) Essa è una offesa brutale a quella dignità umana che non viene nemmeno presa in considerazione. L’esperienza umana su cui queste sentenze si fondano nell’esaminare i casi è perfettamente irreligiosa : il pessimismo del suo pragmatismo è senza fondo. La vita interiore degli uomini è ridotta a mero calcolo e miserabile riserva mentale: a cui si aggiungono, naturalmente, le azioni, ma nella loro pura nudità formale.
Seconda ragione di scandalo : l’assenza totale di ogni forma di Cultura. Gli estensori di queste sentenze sembrano non conoscere altro che gli uomini – visti in un orribile intrico di azioni dettate da sentimenti bruti o da infantili interessi – ché, quanto a libri, essi sembrano conoscere solo quelli di diritto canonico e San Tommaso.(...)

Tale assenza di cultura diviene anch’essa a sua volta offensiva della dignità dell’uomo quando essa si manifesta esplicitamente come disprezzo della cultura moderna, e altro non esprime dunque che la violenza e l’ignoranza di un mondo repressivo come totalità."
.